La coscienza delle piante (ovvero, la forza della omologazione contro la diversità)

Segnaliamo l'articolo di Amedeo Alpi nella sezione del sito: "L'Accademia per il Post Covid-19" - Riflessioni
al seguente link:  https://www.georgofili.it/sezioni/l-accademina-per-il-post-covid-altri-contributi/51#Riflessioni

"Da qualche decennio si sta dibattendo sulle caratteristiche più sottili di ogni essere vivente e, ad esempio, nel Trattato di Lisbona, siglato dall'UE nel 2007, gli animali sono definiti "esseri senzienti", definizione che viene dalla bioetica e anche dalla filosofia. La definizione di essere senziente implica la capacità di sensazione.
Questo concetto ha animato accese discussioni, tanto è vero che l'appartenenza anche delle piante agli organismi senzienti è stata sostenuta da alcuni gruppi di ricercatori.
Sino a quando queste affermazioni rimanevano nell'ambito delle ipotesi non è stato dato loro molto peso. La questione si è posta su di un altro piano quando si è voluto dare un riscontro scientifico a queste ipotesi.
A questo punto è doveroso entrare nel merito e stabilire esattamente su quali esperimenti scientifici si basano tali affermazioni che porterebbero persino ad ammettere la presenza della "coscienza" negli organismi vegetali".