Valorizzazione dell'origine della materia prima agroalimentare e lotta alla contraffazione nell'anno di Expo

Convegno - ore 10.30

Convegno organizzato presso la Sede accademica, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato.

L’Italia, grazie alla propria storia e cultura millenaria, ha sempre avuto nel mondo un ruolo guida per gli aspetti culturali, sociali, economici e produttivi manifatturieri quale centro di innovazione di prodotti e di stili di vita che sono di esempio ancora oggi a livello globale.
Siamo ora in una fase cruciale di evoluzione nel mondo in cui le tradizionali regole e le consuetudini nazionali sono sempre più influenzate e sostituite dai regolamenti comunitari e in cui la concorrenza dei mercati è sempre più intensa.
Anche il settore agroalimentare è protagonista oggi delle nuove regole e dei cambiamenti mercantili mondiali; il cibo, l’agricoltura, i fabbisogni alimentari del cittadino europeo sono stati la prima preoccupazione, al pari di quella energetica ed economica, dell’Europa Unita e ancora oggi la PAC assorbe una larga quota delle risorse economiche europee.
Come già avvenuto nel 1992, con l’Accordo di Schengen per il processo di libera circolazione delle persone in Europa, il sistema di controlli dei prodotti agroalimentari può essere migliorato al fine di maggiori garanzie di sicurezza dei cittadini europei attraverso una Banca Dati comune e attraverso l’attività di cooperazione internazionale di polizia e di quella degli organismi di controllo (ex-officio).
Il cibo e la materia prima agroalimentare sono il risultato di processi di produzioni che non possono essere paragonati a quelli di altri settori di trasformazione industriale, in quanto l’alimento riguarda il benessere dell’uomo, la salubrità dell’ambiente e il territorio, i valori culturali, le tradizioni millenarie delle popolazioni.
Questo è il valore del made in che l’Italia, con una posizione geografica particolarissima dall’Europa all’Africa e con la cultura plurimillenaria forgiata dalle diverse comunità del bacino del Mediterraneo, ha realizzato possedendo oggi un patrimonio di agro biodiversità unico in Europa e fra i primi al mondo, tale da indicare nel modello agroalimentare italiano l’esempio virtuoso di valorizzazione che ogni Stato può perseguire per le proprie risorse agroalimentari e naturali.
Il modello del made in, nell’odierno mondo globalizzato è un valore in sè, oggi più di ieri, quando le transazioni commerciali di cibo erano limitatissime e ”a chilometro zero”. Il made in, specifico per ogni singolo Stato, deve essere reso visibile al consumatore e quindi valorizzato economicamente attraverso l’apposizione in etichetta dell’origine del cibo e attraverso i controlli di tracciabilità; questo modello non esclude ovviamente altri tipi di produzioni con una diversa origine della materia prima anzi ne distingue caratteri, pregi e maggiori possibilità di individuazione e valorizzazione per il consumatore.
L’industria alimentare italiana insieme all’agricoltura, all’indotto e alla distribuzione rappresentano la prima filiera economica del Paese esportando annualmente nel mondo un valore di circa 35 miliardi di euro.
Contemporaneamente l’Italian sounding realizza 60 miliardi di valore economico, portati via e sottratti al nostro Paese, rappresentati da prodotti agroalimentari, marcatamente fasulli e superficialmente imitati o contraffatti, venduti e realizzati soprattutto all’estero. Il giro d'affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare raggiunge i 15,4 miliardi di euro.
Un nuovo ordine mondiale basato sui punti di forza del made in contro le contraffazioni, consentirebbe di garantire un’informazione completa ai consumatori e una pari competitività per i produttori sui mercati mondiali basata sul principio di legalità e di concorrenza trasparente.


Programma

Giampiero Maracchi - I terreni e il territorio, risorsa strategica da tutelare e valorizzare in una visione globale di governance

Aldo Natalini - Tutela penalistica della contraffazione agroalimentare: limiti e prospettive di riforma

Francesca Rocchi - Qualità e competitività del cibo, il diritto all'informazione del consumatore

Mauro Rosati - Il fabbisogno alimentare (food security) della popolazione mondiale e la sicurezza agroalimentare (food safety); i prodotti di qualità nel mercato globale

Giuseppe Vadalà - Legalità e tutela della qualità: l'origine del cibo

Marco Remaschi - La Toscana, modello di sviluppo, come leva di competitività agroalimentare per un territorio e per un ambiente sostenibili

Conclusioni

Susanna Cenni - Il "made in" agroalimentare e l'azione del Parlamento nazionale: il modello Italia