Ripensare la transumanza

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La transumanza, nel senso etimologico del termine, è lo spostamento stagionale degli armenti lungo percorsi consolidati allo scopo di sfruttare razionalmente la disponibilità di foraggio. Diffusa in tutto il mondo in varie forme e modalità, in Europa ed in particolare in Italia, si presenta da una parte come transumanza mediterranea che vede il percorso dai monti verso le zone costiere e di pianura, e dall’altra come transumanza alpina, con percorsi dai fondivalle ai monti. Si tratta di un sistema di allevamento molto antico la cui origine si perde nelle fasi più remote della storia dell’uomo. Oggi si considera un uso molto ridotto se non residuale, ma la sua importanza storico antropologica trae origine dall’intrinseco valore che la transumanza riveste. Essa si basa sull’armonica integrazione tra uomo, animali, natura e territorio con il risultato di produrre una realtà multiforme, un complesso di saperi che hanno generato nel tempo grande ricchezza di vita e culturale, arricchendo la storia dei luoghi, la loro biodiversità, il paesaggio e le arti.
Occuparsi di transumanza significa, dunque, non soltanto studiarne gli aspetti specificamente zootecnici e agro silvo-pastorali, ma anche gli ambiti collegati di tipo ecologico, economico, paesaggistico e storico culturale. Lo scopo del convegno è quello di proporre un confronto multidisciplinare sul tema della transumanza, da leggersi come articolato fenomeno connettivo socio culturale, alla luce anche del rinnovato interesse che tale fenomeno suscita sia sotto il profilo squisitamente produttivo sia quale pratica funzionale al presidio dei territori, alla loro valorizzazione, al ripristino delle connessioni ecologiche e alla conservazione delle tradizioni locali.
La scelta di Castelporziano come sede del convegno conferma la qualità del territorio - a suo tempo, tra l’altro, anch’esso investito da fenomeni di trasferimento temporaneo di bestiame a scopo alimentare - come palestra ideale di ricerca in  campo agro pastorale, confermandone, altresì, la piena identità di ecosistema complesso proiettato sull’orizzonte storico della Campagna Romana.

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