Il pecorino toscano e sardo. Due esperienze a confronto in terra di Siena

Giornata di studio - ore 15.30
Sarteano

Se la Giornata di Studio si fosse tenuta 60 anni fa avrebbe descritto una situazione nella quale l'unico legame tra le “due esperienze” sarebbe consistito nel fatto che entrambe producevano formaggi pecorini.
Niente, allora, di più diverso della pastorizia sarda, così ben descritta dal Le Lannou, da quella della campagna senese basata sulla “pecora mezzadrile”. Allora una unica somiglianza: il così detto “Toscanello” che anche i caseifici della Sardegna producevano.
Scomparsa la Mezzadria dalla Toscana, “straripata” la pecora Sarda nel Centro Italia, profondamente modificato nei suoi modelli di conduzione l'allevamento ovino in Sardegna, oggi la situazione è ben diversa e le due realtà, simili nelle loro diversità, meritano di essere messe a confronto anche in relazione a un mercato che, se per un verso, sempre di più tende alla globalizzazione, per un altro tende a esaltare le differenze e le diversità.
Questi ed altri aspetti verranno esaminati e discussi nella Giornata di studio organizzata dalla Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili presso l’Abbazia di Spineto a Sarteano, situata nella Val D’Orcia, in uno dei più suggestivi angoli della Toscana.

Ore 15.30 – Inizio dei lavori

Presiede: Filiberto Loreti, Presidente della Sezione Centro Ovest dell’Accademia dei Georgofili

Ugo Sani - Origini e storia del pecorino in terra di Siena

Anna Nudda - Il valore nutraceutico dei pascoli sardi sulla qualità del latte

Giulio Lazzerini - Biodiversità e qualità delle produzioni foraggere in Val d’Orcia

Andrea Martini - Biodiversità e qualità casearie in Val d’Orcia

Antonio Pirisi - Il pecorino sardo: la tecnologia tradizionale per un formaggio del futuro

Cinzia Durani - Il pecorino toscano: protagonista nel tempo di un’arte antica