Giuseppe Verdi agricoltore

Giornata di studio

La giornata di studio è stata realizzata in collaborazione con UNASA, regione Emilia-Romagna e Comitato Fiorentino per il Risorgimento.

Da una lettera di Giuseppe Verdi (21 ottobre 1891) al giornale genovese “Il Caffaro”: Io non ho nulla di inedito da offrirle, ma poichè ella mi parla di agricoltura, di cui io non sono che un semplice dilettante, io vorrei che questa nobilissima scienza fosse maggiormente coltivata da noi quale fonte di ricchezza per la nostra Patria. Ecco, un po’ meno di musicisti, di avvocati, di medici e un po’ più di agricoltori. Questo è il voto che faccio per il mio Paese.

Si è trattato di una approfondita esplorazione dei vari aspetti della forte e ricca personalità del Maestro: non solo del geniale musicista, illustrato da Daniele Spini, ma dell'uomo, della sua straordinaria capacità di agricoltore-imprenditore, evidenziata da Daniela Morsia, nonchè della sua passione per la buona tavola, analizzata nella relazione di Ilaria Dioli.
Che poi fosse amore concreto quello per l'agricoltura lo ha spiegato Michele Stanca, che ha anche introdotto e coordinato gli interventi. La relazione finale di Adalberto Scarlino ha raccontato il Verdi risorgimentale, dai primi ardori repubblicani all’ammirazione per Cavour.
Particolarmente apprezzate, per il calore che hanno conferito alla manifestazione, le letture verdiane di Domenico Sannino.
In apertura dei lavori, Tiziana Albasi ha portato il saluto del comune di Piacenza e Giancarlo Cargioli il saluto della regione Emilia Romagna.


Relazioni:

DANIELE SPINI – L’aure dolci del suolo natal
MICHELE STANCA – Verdi e l’agricoltura: fu vero amore?
DANIELA MORSIA – Verdi imprenditore agricolo
ILARIA DIOLI – Le abitudini alimentari di Verdi
DOMENICO SANNINO – Letture
ADALBERTO SCARLINO – Verdi e il nostro Risorgimento

In collaborazione con UNASA, Comitato Fiorentino per il Risorgimento e Regione Emilia-Romagna

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