Giornale Agrario Toscano
La pubblicazione online è stata possibile grazie ad una proficua collaborazione fra l’Accademia dei Georgofili, il Museo Galileo e la Fondazione Scienza e Tecnica.
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Il Giornale
Agrario Toscano (1827-1847; n.s., 1854-1865), fondato nel 1827 da
Giovan Pietro Vieusseux, forte del lavoro di compilazione di alcuni tra i più illustri
accademici Georgofili, quali Cosimo Ridolfi, Lapo de' Ricci e Raffaello
Lambruschini, rappresentava per l’epoca un formidabile strumento didattico per
il mondo agricolo non solo toscano ma nazionale.
Come si legge
nella nota introduttiva al primo volume, la rivista aveva lo scopo di servire
all'ammodernamento dell'agricoltura toscana attraverso la conoscenza delle
innovazioni adottate nel resto d'Europa: doveva essere strumento di lavoro
utile quindi non solo ai proprietari terrieri, ma soprattutto ai fattori ed a
coloro che erano in grado di mettere in pratica le novità proposte al
rinnovamento dell’agricoltura. Il Giornale agrario toscano era espressione dei princìpi
di quella classe moderata toscana a cui appartenevano i fondatori della
rivista, i quali tanto si erano prodigati, ad esempio, per la costituzione a
Firenze delle scuole di reciproco insegnamento.
Per alcuni anni, a partire dal 1830 il Giornale Agrario toscano venne
pubblicato insieme agli Atti della Accademia dei Georgofili perché, come si
apprende dalla nota introduttiva di presentazione ai lettori, due opere così
“uniformi nello scopo” avrebbero tratto sicuramente reciproco guadagno
nell’unirsi.
Dal 1848 al
1853 il titolo variò in Bullettino agrario.