L’approvazione nel 2022 della legge costituzionale n. 1/2022, che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana, è avvenuta in un clima di ampio consenso politico e istituzionale. Il Parlamento, in particolare, ha mostrato un rarissimo livello di convergenza: la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva l’8 febbraio 2022 con 468 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astensioni, dopo che anche il Senato aveva dato luce verde con la maggioranza dei due terzi. Questa quasi unanimità riflette la volontà condivisa, trasversale ai partiti, di inserire in Costituzione la tutela dell’ambiente e degli animali, riconoscendo l’urgenza e la centralità crescente di tali temi. Il contesto istituzionale era quello di un governo di larga coalizione e di un dibattito pubblico sempre più sensibile alle questioni ecologiche, influenzato anche da impegni internazionali (come l’Accordo di Parigi sul clima) e da movimenti sociali globali (ad es. i movimenti giovanili per il clima). La riforma, maturata anche in seguito a anni di proposte di legge e discussioni parlamentari, si inserisce dunque in un trend più ampio di “costituzionalizzazione” dell’ambiente che ha interessato molte democrazie europee e recepisce una crescente sensibilità culturale e politica verso la sostenibilità.
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