Per una PAC al futuro: tra transizione e cambiamento

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Nel 2022 si contano sessanta anni dall’avvio della PAC e ci troveremo in un momento culmine per il varo della nuova riforma che sarà in vigore dal 2023 al 2027. 
Il biennio 2021/2022 è coperto dal Regolamento transitorio che utilizza le nuove risorse del Quadro Finanziario Pluriennale garantendo, con le vecchie regole, la transizione tra i due periodi di programmazione. Ad esse si aggiungono le risorse per lo sviluppo rurale del Next Generation EU. 
Nel corso dei sessanta anni sono cambiati, progressivamente e anche radicalmente, obiettivi e strumenti della PAC, mantenendo però strategico l’obiettivo di un reddito equo per gli agricoltori. 
Le cause del ritardo dell’avvio del nuovo periodo di programmazione sono note e influiranno sull’impostazione della nuova PAC che verrà a collocarsi nello scenario generale del “Green Deal” e, in particolare, della implementazione della strategia “Farm to Fork” prevista nella revisione di medio termine nel 2025.
Si apre quindi uno scenario complesso nel quale gli elementi di incertezza richiedono un approfondimento per comprendere come la PAC sarà capace di interpretare le aspettative dell’agricoltura che dipende sempre più dal contesto internazionale, dall’applicazione delle politiche europee su scala nazionale e regionale e dalla capacità del sistema di innovarsi e riqualificare le proprie risorse.
L’Accademia dei Georgofili, attraverso il suo Centro Studi GAIA, in questo peculiare momento di separazione e distanza fisica, intende aprire uno spazio che avvicina gli accademici, economisti, giuristi e imprese, per svolgere in più incontri una riflessione che sappia dare spazio a molte voci, agli avanzamenti della ricerca, ed approfondire i molteplici profili che caratterizzano la PAC e le incognite del momento attuale.

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