Oenologia Toscana

Il vino, si sa, è uno dei prodotti alimentari che attraggono maggiormente l’attenzione: La bevanda, rossa, bianca o rosata che sia, è sinonimo di convivialità, di mercato, di nobiltà terriera, ma soprattutto, di storia e tradizione.
I trecento anni dal Bando mediceo che definiva i confini delle quattro aree di produzione di vino particolarmente pregiato in Toscana – celebrati il 24 settembre scorso – sono a dimostrare come la storia del vino sia un elemento evocativo fondamentale per il marketing di questo prodotto e una potente leva per lo sviluppo territoriale.
La digitalizzazione e la diffusione on-line dell’Oenologia toscana, testo raro e poco conosciuto, risponde dunque ad una operazione di divulgazione della conoscenza condividendola come bene comune di tutta la collettività perché il vino è uno di quei prodotti che costituiscono l’identità della nostra regione.
Nel 1771 i Georgofili, come loro uso, pubblicarono il bando “Qual debba essere la cura della pubblica autorità, quale l’opera e l’industria dei possessori per accrescere dilatare e conservare il commercio estero dei vini in Toscana”. Le due memorie presentate, molto brevi, furono giudicate negativamente dalla Commissione tanto che il Concorso fu reiterato per il 1772.
La partecipazione in questo caso fu di poco più consistente, ma di migliore qualità se oltre alla memoria premiata fu segnalato anche il testo di Ferdinando Paoletti che venne stampato successivamente.

La memoria vincitrice, presentata ufficialmente da uno sconosciuto medico Gio. Cosimo Villifranchi (omonimo di un librettista e letterato volterrano del XVII secolo) fu pubblicata sul Magazzino Toscano, il periodico non ufficiale dell’Accademia dei Georgofili, animato da Saverio Manetti, uno dei più illustri botanici italiani del periodo, Segretario dell’Accademia dei Georgofili nonché direttore dell’Orto botanico e membro della Società Botanica Fiorentina.
La pubblicazione della memoria occupò ben due volumi del periodico (che veniva stampato ogni tre mesi), ma ebbe diffusione anche come pubblicazione a se stante.
Addentrarsi nell’opera e farne una disamina approfondita non è oggetto di queste brevi note, ma possiamo affermare che il volume rappresenta un importante contributo nella storia della viticoltura italiana.

Presentazione

Prima parte

Seconda parte

Progetto a cura dell'Associazione Giovan Battista Landeschi, OSD, con la collaborazione dell'Accademia dei Georgofili e il patrocinio della Regione Toscana