La gestione del suolo in olivicoltura. Risultati di uno studio decennale in Toscana

Giornata di studio
Pisa

Giornata di studio organizzata dalla Sezione Centro Ovest dei Georgofili in collaborazione con l'Accademia Nazionale dell'Olivo e dell'Olio

È ormai noto che la degradazione ambientale impone anche all’agricoltura di rivedere le pratiche gestionali in un’ottica sostenibile ed è altrettanto evidente che l’erosione del suolo rappresenta il maggior ostacolo alla sostenibilità di ogni forma di agricoltura intensiva in ambiente collinare e montano. Purtroppo l’innesco dei processi erosivi è sempre favorito da inadeguati modelli impiantistici e da inappropriate tecniche di gestione del suolo.
L’adozione dell’inerbimento, in alternativa alle pratiche di gestione del suolo tradizionali, lavorazioni ridotte incluse, rappresenta una strategia per contrastare efficacemente la degradazione del suolo; tuttavia, nonostante numerosi studi abbiano chiaramente dimostrato come tale pratica migliori notevolmente le qualità del suolo, aumentandone la dotazione organica e riducendo drasticamente l’erosione, in molte aree olivicole stenta ancora a decollare. Per questo è opportuno evidenziare che, oltre ad avere effetti positivi per l’ambiente, l’adozione di questa tecnica colturale, con particolare attenzione nei primi anni di impianto dell’oliveto, non diminuisca significativamente l’efficienza produttiva e non altera le caratteristiche qualitative dell’olio.


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