I Georgofili e il "global change"

Si sta svolgendo in questi giorni (31 ottobre - 12 novembre 2021) a Glasgow la COP26, ovvero la ventiseiesima convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
La prima COP si è svolta nel 1995, quando tutti i Paesi del mondo si dichiararono intenzionati a ridurre il pericoloso processo di destabilizzazione del sistema climatico globale. Alle dichiarazioni programmatiche sono tuttavia seguite, nel corso degli anni, delle azioni insufficienti a ridurre l'impatto delle attività antropiche sull'ecosistema. Tant'è che sono oggi sempre più frequenti le catastrofi climatiche, in ogni parte del Pianeta.
Molti esperti definiscono la COP26 non solo come la più importante, ma persino come l’ultima opportunità del mondo per contenere le drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici in corso.
Durante la COP21, con gli Accordi di Parigi, si dette vita un vero accordo globale, con il quale 196 Paesi si impegnarono a mantenere il surriscaldamento globale ben al di sotto dei 2°, puntando di fatto a un incremento massimo delle temperature medie di 1,5°.
Tuttavia nel 2019 la COP25, che doveva essere ospitata in Cile, per via di numerose proteste di piazza, venne spostata in Spagna e non riuscì a completare il programma.
Nel 2020 non c’è stata nessuna Conferenza delle Parti a causa della pandemia da Covid-19.
Arriviamo quindi così alla Conferenza di Glasgow, la tanto attesa COP26, che rappresenta la scadenza per presentare un piano operativo che vada ben oltre gli impegni della COP21 di Parigi, risultati assolutamente insufficienti per garantire il contenimento dei riscaldamento globale.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, è intervenuto alla COP 26 lo scorso 1 novembre, dichiarando che sono necessarie da parte di tutti i Paesi azioni coerenti di fronte all'opinione pubblica.
Leggi qui le dichiarazioni di Mario Draghi 

A proposito di "global change", desideriamo ricordare che l'Accademia dei Georgofili già nel 1994 e quindi ancor prima della COP 1,  aveva organizzato un ciclo di conferenze proprio su questo argomento.
Per ogni tema affrontato ("Il ruolo della vegetazione", "Il verde nella dimensione urbana e territoriale", "Compatibilità delle attività agro-forestali nelle aree protette", "Le piante, la regimazione delle acque e i dissesti idrogeologici", "L'approvvigionamento di piante pluriennali", "Il ruolo della selvicoltura per la difesa e il ripristino dell'ambiente") è stato pubblicato un volume.
Oggi tutti e sei i volumi sono consultabili nella biblioteca dell'Accademia dei Georgofili, mentre la brochure che raccoglie i programmi dei convegni con le relative considerazioni conclusive è scaricabile QUI: 
Il verde per la difesa ed il ripristino ambientale - Considerazioni Conclusive.pdf .

Un altro approfondimento interessante che segnaliamo sul tema "global change" è la prolusione svolta nel 2012 dall'allora Vicepresidente dei Georgofili Prof. Giampiero Maracchi, per l'inaugurazione del 259° anno accademico. E' noto a tutti che Maracchi fu un pioniere nella ricerca scientifica in ambito climatico ed è stato uno dei primi scienziati al mondo nell'indicare chiaramente la necessità di cambiare i modelli di sviluppo economico per salvaguardare il nostro pianeta.
La prolusione si intitola Cambiamenti climatici e agricoltura del futuro: una rivoluzione “smart” ed è scaricabile in pdf dal sito dell'Accademia a questo link: https://www.georgofili.net/articoli/inaugurazione-259-anno-accademico-dei-georgofili/3254