La serra: da utilizzatrice a produttrice di energia

Lettura - ore 17.00

Lettura di C. Stanghellini

Protezioni di vario tipo sono state usate fin dall’epoca romana per creare un microclima artificiale più favorevole di quello naturale alla produzione vegetale. Siamo passati dalla produzione di rose fuori stagione, lamentata da Seneca, alla coltivazione di piante “esotiche” nelle limonaie/orangeries rinascimentali, alla produzione e godimento di massa di verdure e ornamentali, senza vincoli di stagione o origine. Il “motore” di questa modificazione microambientale è sempre stato un utilizzo intelligente dell’energia del sole, affiancata da altre fonti di energia, quando ritenuto utile, anche già in epoca romana. Per esempio, l’energia addizionale (metano per riscaldamento) necessaria per produrre un kg di pomodori in Olanda negli anni ’80 era circa 32 MJ. Il costo crescente dell’energia fossile e gli stimoli governativi finalizzati alla limitazione delle emissioni di anidride carbonica hanno contribuito, insieme al forte incremento della produttività, a ridurre la necessità di energia addizionale ai 16 MJ/kg di pomodoro di oggi, che comunque non sembrano accettabili, in vista sia della pressione politica a limitare emissioni, sia del previsto aumento del costo dei combustibili fossili.
Un semplice calcolo dimostra che, se utilizzata intelligentemente, di energia solare ce ne sarebbe in sovrabbondanza su base annua, anche alla latitudine dell’Olanda, per non parlare di latitudini più basse. La serra senza fabbisogno di energia addizionale è quindi una possibilità reale. La parola “sovrabbondanza” però implica di più: la possibilità di utilizzare la serra come collettore di energia solare per conto terzi. Questo è alla base di svariate politiche governative a livello Europeo: dagli stimoli Olandesi alla “serra fornitrice di energia” ai sussidi Italiani per l’integrazione di pannelli fotovoltaici. In questa lettura si analizzano i limiti (fisici e fisiologici) della produzione vegetale e di energia, per dimostrare che il prezzo della combinazione delle due nel sistema serra è un enorme abbassamento dell’efficienza di produzione di entrambe.