Immagini della natura attraverso l'Atlantico. L'impatto visivo del Nuovo Mondo sull'Occidente tra '500 e '600

Accademia dei Georgofili, Sezione Centro Ovest

Lettura

Lettura di Lucia Tomasi Tongiorgi

La lettura intende focalizzare il problema della recezione e delle reazioni, tra Cinque e Seicento, da parte degli uomini di scienza e, in genere, degli intellettuali europei di fronte all’arrivo di reperti naturalistici - sia di flora che di fauna - provenienti dalle nuove terre americane recentemente scoperte. Le immagini, sotto forma di illustrazioni prodotte dagli artisti che accompagnavano gli esploratori e - molto più raramente - dai pittori locali detti tlacuilos, giocarono un ruolo rilevante nella documentazione e nello studio di specie fino ad allora ignote. L’approccio e la resa visiva del mondo della natura degli Europei e dei nativi erano profondamente diversi in quanto riflesso di concezioni culturali del tutto dissimili, anche se parimenti connotati da alta qualità estetica. Le immagini botaniche e zoologiche relative al Nuovo Mondo furono assai apprezzate non solo dagli uomini di scienza, come Ulisse Aldrovandi e dagli ambienti scientifici coevi, come il Giardino dei Semplici di Pisa, ma ambite anche da sovrani e principi, tra i quali emergono Francesco I e Ferdinando I dei Medici che commissionarono ad un artista di grande talento come Jacopo Ligozzi straordinarie tempere di piante e animali americani. Attratta da questa nuova e incognita realtà, la stessa Accademia dei Lincei si dedicò a studiarla, dandone conto in un celebre volume, noto come il Tesoro Messicano, che impegnò gli studiosi per molti anni e che vide la luce solo nel 1651.