I Georgofili e la pena di morte

Dagli Atti dei Georgofili

Con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astensioni l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il18 dicembre 2007 la moratoria per l’abolizione della pena di morte.
Fin dal 1764 Cesare Beccaria, nell'opera "Dei delitti e delle pene" ne aveva proposta l'abolizione sostenendone l'inefficacia come mezzo di prevenzione e rilevando la possibilità dell'errore giudiziario.
Prima in Europa, la Toscana, quando era Granduca Pietro Leopoldo, abolì la pena di morte con la legge LIX del 30 nov. 1786. La dominazione francese e le vicende politiche della fine del XVIII secolo spinsero il Granduca Ferdinando III al suo ripristino nel 1795. Si è fatto comunque rilevare che raramente fu applicata e non venne mai inflitta dal 1829 al 1838, anno nel quale venne promulgato un dispositivo legislativo che ne impediva praticamente l’applicazione. Tornò in vigore nel 1852 ma “la mitezza e l’indipendenza dei magistrati non la vollero mai applicata”.
Nel 1859 il Governo provvisorio della Toscana, rilevando “che la civiltà fu sempre più forte della scure del carnefice” formulò la frase “Ha decretato e decreta: la pena di morte è abolita”.
Nel maggio 1861 l’Accademico ordinario* Francesco Bonaini presentò una memoria nella quale invitava l’Accademia ad esprimere con un suo voto “che la pena di morte , come sovranamente ingiusta , è incompatibile con i tempi di civiltà” e propose di “porgere istanza al parlamento nazionale perché nel codice che sarà scritto pel nuovo Regno d’Italia non trovi luogo la pena dell’estremo supplizio.”
Ricorderemo che Francesco Bonaini, titolare della cattedra di Diritto Canonico nell’Università di Pisa, nel 1852 venne incaricato da Leopoldo II della direzione dell’Archivio di Stato. Fondatore dell’Archivio Centrale degli Uffizi è considerato oggi il caposcuola degli studi archivistici Italiani.
La proposta del Bonaini fu attentamente esaminata da un’apposita commissione, costituita da Celso Marzucchi°, Enrico Poggi° e Ferdinando Andreucci°, che nell’adunanza ordinaria del 6 ottobre 1861 alla presenza del Ministro delle Finanze, del Senatore Cosimo Ridolfi, del Prefetto, del Gonfaloniere, ecc., così concludeva i suoi lavori: “Fu anche prima del passato secolo la Toscana ad abolire la pena di morte; ed oggi è forse la sola a non avere il carnefice. Possa il carnefice esser cacciato da tutta Italia, e possa la Toscana compiacersi di aver dato anche in ciò l’esempio. E la legge che sancirà questo gran fatto, possa esser proclamata dal Campidoglio, donde il popolo Romano mandava per mezzo delle sue legioni le sue leggi al mondo; ma sul quale il popolo Italiano non altro vorrà ispirarsi all’antichissima italica sapienza per dare esempi di civiltà degni che siano imitati dalle altre nazioni”.

RENZO LANDI



* Nomina ad Accademico Ordinario il 6 aprile 1851

° Nominati Accademici Ordinari rispettivamente il 4 marzo 1838, il 1 giugno 1845 ed il 3 aprile 1842


Alcuni argomenti correlati

- "Del dritto di punire applicato come mezzo di repressione, e di correzione, e considerato in alcuni suoi rapporti coll'Economia morale, e politica". Memoria del sig. March. Carlo Torrigiani, socio ordinario nell'Adunanza del dì 7 maggio 1837 (Atti, C XV, pp. 223-236)
- "Brevi cenni sul sistema di detenzione, usato attualmente in America e in Inghilterra, e sulle case opportune per il medesimo". Memoria letta dal dottor. Ulisse Guarducci di Firenze nella seduta ordinaria del 7 aprile 1839 (Atti, C XVIII, pp. 10-28)
- "Del diritto di punire applicato come mezzo di repressione, e di correzione, e considerato in alcuni suoi rapporti coll'Economia morale, e politica. Articolo II". Letto dal socio ordinario sig. Marchese Carlo Torrigiani, nell'Adunanza ordinaria del dì 2 giugno 1839 (Atti, C XVII, pp. 97-116)
- "Sul diritto di punire, applicato come mezzo di repressione, e di correzione, e considerato in alcuni suoi rapporti coll'Economia morale, e politica. Dissertazione III", letta dal socio ordinario Marchese Carlo Torrigiani, nell'Adunanza ordinaria del dì 2 maggio 1841 (Atti, C XX, pp. 49-89)
- "Osservazioni intorno al progetto di un nuovo Codice Penale." Memoria letta dal Socio Ordinario Avv. Giuseppe Poggi nell'Adunanza del dì 7 giugno 1885 (Atti, S IV, VIII, pp. 281-300)
- "Tre dissertazioni lette all'Imp. e Reale Accademia Economico - Agraria dei Georgofili di Firenze dal Marchese Carlo Torrigiani ... sul diritto di punire ..." (R. 702)

A cura di Davide Fiorino